AIRPORTMAN / STEFANO GIACCONE “Ca.pez.zà.gna”
En ella espero encontrar, Remedio para mi pena.
Ritorno a coltivare la terra, per scordarmi di te,
in lei spero di ritrovare la cura per il mio dolore.
Queste le parole iniziali di “La Jardinera” il brano di Violeta Parra che si ascolta nell’album “La Capezzagna”, a lei ispirato. L’interpretazione al canto è della “voce-cantante”, come lei stessa si definisce, Lalli, alla quale questo album è pure ispirato.
Due cantanti e musiciste, compositrici, poetesse, figure fondamentali della Musica Popolare Latino-Americana e Italiana ma qui accumunate da una qualità ormai molto rara: sono, entrambe, voci Indigene. Una rapida ricerca in rete vi porterà a credere che il termine “indigeno” sia relativo alla nascita, ad una origine etnica, una appartenenza geografica. Questo è certamente vero per Violeta, nata in Cile e per tutta la vita promotrice e ricercatrice della tradizione popolare Cilena; lo è per Lalli, Astigiana di nascita, Torinese di adozione che fonda l’intera sua opera nel suono, nei colori, nella lingua dove è nata e vissuta. Ma, scavando con pazienza (qualità ontologica di queste due Voci) si troverà che il termine “indigeno” ha la sua radice nel latino gignere, generare. Genus, genere e ovviamente, gente.
Violeta e Lalli sono Madri, poiché hanno generato attraverso un lento, laborioso cucito una trama rigenerante e antichissima di Canto. Solo chi si mette in cammino verso le Vie Alte della Moltitudine o mette vela verso l’Isola del Mondo, come Artista Militante della Vita, ha questa capacità di far risuonare le radici come Anticipazione ed Emersione. Nella notte di quest’epoca senza stagioni, dove il mercato ordina di “suonare il silenzio” come in caserma, restano le voci indigene di Violeta, Yo soy amiga del fuego e di Lalli, Nevicherà sul mare.
Un verso di Roberto Roversi recitava: Tu parlavi una lingua meravigliosa. Cercate queste Voci, che questo album sia un inizio fecondo.
La genesi de “La Capezzagna” è interessante: al suo centro una composizione del gruppo AIRPORTMAN all’indomani del loro incontro con il film Violeta se fue a los cielos, di Andrés Wood, uscito in Italia nel 2013. La Capezzagna, è il tratto estremo di
terreno coltivato, che permette il passaggio dei macchinari e del contadino, un limite necessario per invertire la marcia, ripartire, attraversare. E’ un sostantivo femminile. Airportman, da quasi due decenni tra i massimi epigoni della musica sperimentale e rock strumentale d’Italia, un mondo marino di Suono, incontra nuovamente Stefano Giaccone, musicista, teatrante (già fondatore di Franti, con Lalli) qui ancora in qualità di sherpa. Accompagna fin sotto la parete, suggerisce una via, accudisce uomini e muli nella traversata, attende impaziente il loro ritorno, per
ricordare attorno al fuoco il Futuro Antico che condividono.
CREDITI:
Il primo brano
voce di Violeta Parra
musica tratta dal CD limitato
“Un giorno, nella vita”
Live al Circolo ARCI Downtown, Torino 2006
finale di “Casina Sola” (brano folk ‘600)
DYLAN FOWLER chitarra acustica
GIORGIO MIRTO chitarra classica
STEFANO GIACCONE sax
Il secondo brano
Musica Airportman
Coro di Roata Chiusani:
voce di Stefano Giaccone
flicorno Diego Dutto
violoncello Cinzia Mansu Mureddu
registrato durante il Concerto della Mietitura il 14 giugno 2018 da Pier Francesco Leardi (Pippi)
Il terzo, quarto, quinto e sesto brano
Musica Airportman
Chitarra acustica: Risso Giovanni
Chitarra elettrica: Lamberti Marco (Tibu)
Suoni, Ambientazioni, percussioni, effetti: Paolo Bergese e Francesco Alloa (Frank)
Sessione in unico take registrata da Giurisato Marco al MMA Studio Recording il 23 luglio 2014
Il settimo brano
Voce di Stefano Giaccone
Letture tratte dal libro di Lalli “Nevicherà sul mare” editore Marco Saya Edizioni 2017
soundscape composto da Stefano Giaccone include field recording di Emi a Falmouth (Cornovaglia, UK) 2017
L’ottavo brano
Prima canzone: “la jardinera” di Violeta Parra
Voce: Lalli e Miguel Acosta
Chitarra: Miquel Acosta
Basso: Stefano Risso
Registrata da Stefano Risso
Ambientazione sonora Paolo Bergese
Seconda canzone: “Brigata Partigiana Alphaville (A Mio Padre)” di Lalli tratta dal disco “Tempo di Vento” stampato da Il Manifesto
Voce: Stefano Giaccone
Chitarra : Stefano Giaccone
Ambientazione sonora Paolo Bergese
Registrata presso le AirportOfficine
Grazie a:
Dionisio Capuano per l’eterna stima e per averci regalato le fotografie della copertina, Ivano Giuliano per le foto del coro, Lorenzo Romano per l’impaginazione grafica, grazie infinite al Coro di Roata Chiusani per tutto il tempo dedicato al disco, Diego Dutto, Cinzia Mansu Mureddu, Stefano Risso, Miguel Acosta, Giurisato Marco per la registrazione al MMA Studio Recording (rip.), Lalli, Dylan Fowler, Giorgio Mirto, Pippi, Emi, The Dust Trio, Fabio e tutti gli esterina, Michele Gazich, Danilo Picco, Alessandro Mellano, Paolo Bogo, Sergio Porracchia, Paolo Racca, Muzak, Fredo e Grazia sempre presenti, Dani, Daria e Cris, ai veri amici che non smettono di insistere sulla incontestabile verità che “c’è sempre qualche storia là fuori ancora da raccontare”. Con infinita gratitudine